Il primo computer che ho programmato aveva 48 byte di memoria e per salvare i programmi bisognava scriverli a mano su un libriccino (in dotazione). Era il 1979, il computer era la TI-57 ed era il massimo che potevo permettermi.
Lavorare con i computer da più di 30 anni mi ha aiutato a guadagnare online?
No e ti spiego perchè.
Storia di uno che ha mancato tutte le rivoluzioni di business degli ultimi 30 anni
Stasera guardavo il documentario Pirates of Silicon Valley. Se capisci un po’ l’inglese vale la pena spendere 45 minuti a guardare la nascita dell’industria dei personal computer. Se lo leggi c’è il libro Fire in the Valley che ho letto ormai oltre 10 anni fa che è ancora meglio (avevo pensato che sarebbe diventato un bellissimo film, ma non mi sono mai deciso a scrivere la sceneggiatura).
Era tra la fine degli anni 70 e la prima metà degli anni 80 quando si sono fatte le fortune miliardarie dei protagonisti dell’informatica individuale: Bill Gates e Steve Jobs sono nomi che conoscono tutti, ma ci sono molti altri miliardari meno conosciuti, ma altrettanto… miliardari perchè hanno colto l’onda della grande opportunità dei personal computer.
Rivoluzione dei personal computer: mancata
Io avevo 20 anni, appunto sapevo cosa erano i personal computer (ero alle superiori quando ho comprato la TI-57), ho iniziato a vendere home computer nel 1983 e a programmarli professionalmente nel 1985.
Ero un po’ più giovane di Gates e Jobs, ma non poi tanto. Ed ero nel momento giusto, nell’industria giusta. Nel 1984 avevo pensato che si poteva fare una rivista per computer da mettere in dischetto e vendere in edicola, ma non esisteva niente del genere e mi sembrava un’idea folle. Entro qualche anno sono arrivate (dall’Inghilterra) le riviste con dischetto.
Nel 1985, avendo visto cosa si faceva in USA, ho pensato di aprire un mail order di accessori e software per personal computer. Ho cercato dei finanziatori, ma non li ho trovati. Avevo l’età di Mark Zuckerberg quando riceveva miliardi di finanziamenti, ma io non sono stato così bravo. Mi ricordo che un imprenditore mi disse “Ma scusa, se tutti copiano il software, come pensi di venderlo?”. E ho pensato che era probabilmente un’idea folle. Un anno dopo arrivano i primi mail order di informatica.
Rivoluzione di Internet: mancata
Nel 1993 spuntavano come funghi le BBS, sistemi dove ti collegavi con il computer a un computer remoto e potevi scaricare file, chattare e mandare email. Dei conoscenti mi coinvolsero per lanciare una BBS, ma io dissi loro che bisognava fare come America Online (AOL per gli amici) rendere la cosa facile e non per smanettoni (come loro) e darle un nome italiano, non inglese da smanettoni (come loro) e propongo “Italia Online”. Non se ne fa niente e ho pensato che comunque tanto non è che siamo in America. Dopo qualche mese arriva effettivamente Italia Online, il primo ISP nazionale (di cui molti anni dopo sarò il boia, ma questo è un altro articolo).
Due anni dopo, nel 1995 arriva Internet. Mi sono preso il collegamento con il modem a 14400 e dopo pochi mesi con un amico (Carmelo Saraceno, la persone che sapeva tutto di Internet quando gli esperti di oggi giocavano ancora con il Lego) abbiamo iniziato a tenere il primo seminario italiano di Internet Marketing. Ma io sono un marketer professionista e questa cosa di Internet mi sembra un po’ folle, hobbistica e comunque in Italia chi è online?
Rivoluzione delle dotcom: mancata
Arriviamo al 1999, faccio il consulente di branding per le agenzie e in giro si sente solo “dotcom, dotcom”. Sono sulla trentina, età ottima per cogliere l’onda della prima rivoluzione di Internet, ma invece penso che sono sostanzialmente stronzate perchè la maggior parte delle aziende non guadagnano, di cosa stiamo parlando?
Diversa gente che conosco fa un pacco di soldi con idee assurde finanziate da venture capital… e poi esplode la bolla delle dotcom.
Rivoluzione dell’Internet Money: mancata (quasi)
Nel 2001 scopro che esiste tutto un mondo di gente in USA che guadagna vendendo ebook e facendo marketing su Internet. Penso che sia fantascienza e che comunque l’America non è l’Italia. Ma continuo a leggere e ad appassionarmi alle capacità di direct marketing che vedo applicate dagli internet marketer americani.
Finchè, nel 2004 ci provo, così senza molta convinzione: provo a mettere su un sito di dropshipping. Dopo 8 mesi che ci lavoricchio, il partner inglese mi chiede se ho realmente intenzione di fare questa cosa: sì, si, scusate ora finisco il sito e proviamo. Adwords è ancora una passeggiata e metto su la campagna. E’ agosto e sono subito in profitto. E per diversi anni quel sito guadagna alcune migliaia di euro al mese.
Ma io penso sia un hobby, io sono un marketer professionista, ho appena iniziato a occuparmi direttamente di un’azienda e quindi non ci bado più di tanto, non è una professione seria.
Nel marzo 2007 Italo Cillo mi chiede di fare un webinar sul guadagno online. Facciamo il webinar The Internet Money Game che quasi certamente hai sentito (è quello che ricevi quando ti iscrivi a Internet Money Italia) e praticamente lanciamo il sasso nello stagno del guadagnare online in Italia.
Italo il giorno dopo mi chiama dicendo che le persone vogliono sapere, bisogna continuare a dare informazioni. Io rispondo “che informazioni posso dare più di quelle che ho dato, non ho esperienza specifica”. Lui risponde inventando Cerchia Ristretta e di fatto creando il mercato della formazione sul guadagnare online in Italia.
Un anno dopo – come esperimento? – creo il seminario Internet Money, il primo in Italia in cui si parla di metodi di guadagno online. Ci sono tanti relatori, all’americana e per la prima volta gli esperti italiani si incontrano, si conoscono, stringono alleanze.
Io continuo a pensare che non è una cosa seria, che preferisco fare il consulente, mentre tutto attorno a me si creano business Internet che prospereranno negli anni a venire. In quel periodo inizio anche questo blog, Internet Money Italia.
Poi, pian pianino, mi accorgo che effettivamente i guadagni online sono una bella cosa e quando decido di lasciare l’Italia e trasferirmi a New York, se non avessi avuto la possibilità di guadagnare online, sarebbe rimasto solo un bel sogno. Invece è diventato realtà e ora sto scrivendo dal 27mo piano di un grattacielo di Manhattan.
Obiettivamente… l’hai mai conosciuto uno più lento, indeciso, facilmente influenzabile e soprattutto incredulo delle reali enormi possibilità dell’Internet Money… di me?
Se ce l’ho fatta io a guadagnare online, puoi farcela anche tu
Ho perso tutte le rivoluzioni di business tecnologico in cui sono passato attraverso, all’età giusta (luogo sbagliato, ma gli aerei esistevano anche 30 anni fa). E per tantissimi anni (dal 2001) non ho creduto realmente all’Internet Money.
Eppure, oggi posso vivere dove voglio grazie all’Internet Money.
La morale di questo articolo autobiografico è questa:
- non ha nessunissima importanza se sei un informatico o se si e no sai leggere cosa ha mangiato tua cugina su Facebook
- non ha importanza quanti anni hai
- non conta niente se amici e parenti ti guardano con compatimento quando parli di guadagnare online
Ciò che conta sono solo le palle.
Le palle di studiare una materia aliena. Le palle di affrontare lo scherno dei conoscenti. Le palle di imparare l’inglese perche’ hai fatto francese a scuola e non serve a niente. Le palle di superare un Google Slap. Le palle di vedere che hai lavorato due mesi e hai guadagnato 5 euro (consiglio: stai sbagliando qualcosa). Le palle di capire che l’Internet Money è la miglior opportunità che capiti alle donne e agli uomini di buona volontà, in qualsiasi parte del mondo e anche in Italia, isole comprese.
Quasi certamente sei più veloce e meno “mah, insomma…” di me.
Ma se anche sei come me, io in qualche modo ci sono arrivato, l’Internet Money mi ha fatto la corte così a lungo che alla fine mi ha scaraventato sul divano e ho ceduto. Sempre un po’ con riserva, ma che vuoi, sono fatto così.
Ma se ce l’ho fatta io, sicuramente puoi fare meglio di me.
Fantastica questa storia!
Ma che aspettavi a scriverla??
🙂
Bé, in effetti ti sei messo di impegno a scansare le opportunità… complimenti, non era facile! 😀
Poco importa… adesso sei una STAR dell’IM italiano e tutti ti ammiriamo e ti vogliamo bene, GRANDE DEVEGLIA!
^_^
1abbraccio
Josè
Wow… scrivere da un palazzo a New York! 😀
Una domanda per te, che ormai sei esperto: quanto tempo pensi durerà questa “rivoluzione” dell’Internet Marketing?
Cioè… quando diventerà saturo il mercato italiano, a tuo parere? 😉
Ciao! 🙂
Andrea
Penso che per la massa di persone, sara’ sempre una rivoluzione. Ovvero sara’ comunque qualcosa che riguarda una parte limitata della popolazione, quelle persone che vogliono mettersi i gioco e diventare padrone della propria vita. Il mercato italiano, idem, non si saturera’ mai, anche se diventara’ piu’ competitivo di quanto sia oggi, oggi e’ ancora abbastanza facile, in Italia, per quanto riguarda la concorrenza (ci sono altri limiti).
Complimenti Marco !! Che persona speciale e che ottimo scrittore!!!
Grazie per questa storia che fa molto riflettere la inoltro a tutti!!
Bell’articolo indubbiamente, il problema è che ci vuole molto tempo e studio per creare un business online serio e redditizio anche a lungo termine, oppure ci vogliono i soldi.
Io attualmente purtroppo non ho il tempo, ma la voglia c’è sempre e le finanze pian pianello aumentano (infatti sto mettendo da parte un gruzzoletto da investire nel business online). Nel frattempo continuo a studiare…
Aljoscia, tu hai tanta voglia e ci hai messo tanto impegno e testa. Pero’ c’e’ ancora qualcosa che ti trattiene, cosa e’?
Si, il tempo… ma per quello ora mi sto organizzando diversamente insieme a mio fratello (anche lui con il mio stesso obbiettivo a lungo termine). Infatti lui ha più tempo di me da dedicare a quest’attività , mentre io ho più soldini da investire, perciò abbiamo deciso di unire le forze 🙂
Ciao Marco davvero un bellissimo articolo, di cui mi sento onorato di essere stato in parte spettatore…con la prima cerchia ristretta… Quando raccontavo agli amici che cosa stavo studiando mi guardavano come un alieno…oggi mi chiedono come ho fatto…è tutto grazie a persone come te, che ci hanno creduto, hanno tirato fuori le palle…davvero complimenti 🙂
Un saluto a tutti gli amici che mi hanno accompagnato in questo viaggio…e guarda caso qualcuno ha già commentato il tuo post;)
Bravo Gennaro. Le persone che ti guardano come un alieno ci saranno sempre. Pero’ qualcuna viene e di soppiatto ti domanda “come fai?”… e’ sempre una bella soddisfazione.
Fantastica storia Marco! Sono sempre stato curioso di sapere i tuoi retroscena.
Tutti ce la possono fare. SICURO! Basta sgobbare, sgobbare, sgobbare, sgobbare. Lasciare andare la gratificazione immediata per uno scopo più grande. Visualizzare ogni giorno la giornata media ideale… il resto è automatico.
Internet Money o no (non è adatto proprio a tutti), c’è una sempre una via.
Ciao bello,
Sebastian
Assolutamente daccordo, Internet Money non e’ per tutti ma la via c’e’.
Complimenti per la capacità di sintesi! hai reso un documento di grande valore storico che nello spazio di un articolo palesa 30 anni di vita vissuta (cmq bene o male sempre nel “digital money”) che danno la chiara visione storica,appunto, di ciò che è stato,è e sarà l’internet money!
Grazie!
Condivido Internet Money non è per tutti ma la via c’e per tutti coloro che la cercano!
Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto. Mao Tse-tung
Conoscendo le tue capacità sono certo che avresti potuto fare di più, ma ti assicuro che sono molti a voler essere al tuo posto.
Forse la tua è stata un po di pigrizia? Non lo so, comunque se ti può essere di aiuto sia io che il mio soccio Josè ti stimiamo tantissimo 🙂
Important’è non fermarsi mai caro Marco.
Buona fortuna.
Oliver
Ricordo perfettamente lo storico webinar con Italo. Sono stato tra i primi (credo 33esimo) iscritti di Cerchia Ristretta.
Potresti scrivere una sceneggiatura sulla tua storia… 😉
Articolo interessante, ricco di spunti, mi sto affacciando adesso alle opportunità che la rete offre e devo dire che occorre un sacco di tempo per apprendere tutto. Vado a piccoli passi ma già i piccoli passi, presuppongono uno sforzo enorme.
Comunque ho già messo online il mio sito e lanciato la prima campagna adwords, prima o poi qualcosa si smuoverà.
C’è qualcuno che mi aiuta?
“The Internet Money Game”…
Italo e Marco…
I miei primi passi nell’Internet Money…
Ho ascoltato quell’ mp3 per decine di volte… 🙂
Da li’ mi sono iscritto a Cerchia. E pensare che a quei tempi la quota era per me proibitiva… meno di 50 € al mese ma nella mia famiglia (io moglie e figlioletto appena nato, nel 2007) ne entravano meno di 300…
Tutti contrari (genitori, amici, conoscenti, la moglie non apertamente ma si e’ fidata e mi ha lasciato fare)
Tutti a dirmi:
“ma che credi di fare…” ,
“con Internet ti fregano…” ,
“Fai domanda nelle scuole medie, acquisisci punteggio, tanto prima o poi un posto si trova… (ndr: sono anche un musicista, la musica e’ sempre stata la mia passione e il mio amore, oltre al marketing)
” finisci Medicina, studia e cercati un bel posto fisso in un ospedale… e chi ti schioda piu’ da li’…” ,
Brrrrr… Al solo pensarci mi vengono i brividi…
Non era quello che sentivo dentro.
E non ho mollato.
Da li’ e’ partito tutto: tanto studio, tanto approfondimento, ho imparato l’inglese da solo e ho iniziato a studiare anche i grandi marketer americani, esperienze con aziende, liberi professionisti…
Risultato: ad oggi, grazie ad una membership e al lavoro di consulente marketing, ho guadagni mensili costanti a 3 zeri (in buona parte automatici e passivi) che permettono a me e alla mia famiglia di vivere di Internet ;
e punto a costruire un business milionario in 2 anni.
Dopodiche’ potro’ fare il Musicista (con la M maiuscola) 🙂
Ce la faro’? Non ce la faro? Poco importa, e’ importante il viaggio e le esperienze che questo obiettivo mi permettera’ di fare.
Grazie Marco
Ermes
P.S.: un abbraccio a tutti i vecchi amici della vecchia Cerchia (e a tutti i lettori, naturalmente 🙂 )
P.P.S.: Buona Pasqua a tutti
Che bella storia Ermes. Ho fatto una piccola aggiunta all’articolo (sezione “le palle”) per te. Ci sentiamo per il tuo prodotto!
Ermes dimmi una cosa, nel momento in cui hai deciso di intraprendere questa strada cosa facevi per vivere ?
Ciao Gianluca,
quando mi sono sposato le entrate venivano soprattutto da mia moglie, fisioterapista, che pero’ e’ rimasta senza lavoro dopo qualche mese dal matrimonio (che culo, eh? 🙂 )
Io studiavo medicina e sono arrivato a 7 esami dalla laurea (con la media del 28).
Durante il corso di laurea mi sono diplomato in flauto (con il massimo dei voti) e ho studiato direzione d’orchestra di fiati.
Ti ho messo anche i voti perche’ non mi reputo una persona che ha “bivaccato” all’universita o lo ha fatto tanto per fare 🙂
Erano cose che mi piacevano (e a cui sono interessato ancora adesso)
Ma ho capito (forse forse un po’ in ritardo… 🙂 ) che fare il medico non faceva per me: fare il medico e’ una missione, deve piacerti sul campo, dentro l’ospedale e non solo nella teoria.
E quando vedi persone che soffrono realmente devi avere stomaco e palle di ferro per stare li’… Io , semplicemente, non ce l’avevo per quel mestiere e non me la sono sentita di continuare.
E poi (soprattutto) non mi piaceva come funzionava in generale tutta la “baracca” : baronie varie, inchini, salamelecchi, prostrazioni davanti al mega-direttore-primario-galattico, favori, vedi che la salute del paziente NON e’ realmente l’interesse principale di molti (non voglio generalizzare perche’ ho conosciuto anche dei medici estremamente validi sia sotto il profilo umano che professionale),
Comunque penso che tu abbia capito com’era l’andazzo…
Chinarsi a 90° e “farsi mettere una scopa in c….o” (metaforicamente parlando,s’intende ! 🙂 ) per aspirare ad un posto in specializzazione… Ho detto: No, grazie.
Per portare un po’ di soldi a casa facevo il musicista (in orchestra, pianobar, gruppo rock, insegnante precario nella scuola media, fino a poco tempo fa, etc…)
Ma ti lascio immaginare quanto potevo guadagnare: nella maggior parte dei casi l’ho fatto “per la gloria”.
E insegnare nella scuola nella maggior parte dei casi significa NON insegnare (anche qui non generalizzo: musicisti e insegnanti validissimi ci sono; il problema principale che ho riscontrato e’ soprattutto la burocrazia e tutte la caxxate delle riunioni e consigli vari, che complicano cio’ che e’ semplice e tolgono tempo, spazio e energie alla vera attivita’ dell’insegnante…).
Percio’ anche qui: non era come volevo io, non potevo fare nulla per cambiare le cose… ho lasciato anche quello.
E poi ho iniziato a studiare il marketing, per caso… Ed ho scoperto che mi piaceva… E anche molto !
E siccome credo molto nell’indipendenza individuale e nelle capacita’ della persona di assumersi le proprie responsabilita’ e “FARE”… Mi sono buttato, con tutti i dubbi e le resistenze interne ed esterne che sapevo ci sarebbero state.
E ora sto costruendo.
L’idea e’ quella di organizzare e strutturare il mio lavoro in modo da avere piu’ entrate passive possibili (che superino le spese e che portino cash flow positivo), avere collaboratori, creare una azienda solida, comprare attivi (nell’accezione di Kiyosaki) guadagnare tanto, portare benessere alla mia famiglia e… tornare a fare il musicista! (e stavolta non avro’ il fiato sul collo perche’ devo guadagnarci… Lo faro’ come passione pura 🙂 )
Sono cosciente che ci vorranno anni, ma ce la faro’ (i piccoli cambiamenti non li vedi mentre accadono ma quando mi giro indietro e guardo solo ad un anno fa… be’… allora mi accorgo che ne ho fatta di strada! :-))
A presto
Ermes
Grazie Ermes davvero per la tua risposta esaustiva.
Ti ho fatto quella domanda perchè più di ogni altra cosa conta “come sei messo” come vivi e come tiri avanti. Passami la frase che, in certe situazioni “non si ha nulla da rischiare” e credo il tutto nasca da li.
Non ha caso molte delle storie (di consulenti o guru) che leggo partono sempre da situazioni di vita precarie (magari a volte costruite ad hoc 😉 ). Ma a parte ciò son convinto si debba sempre partire da li. Dalla cosidetta “fame” che ti da la motivazione necessaria per partire e crescere.
L’indipendenza che tu dici è una chimera per molti, perchè tutti vedono cose non giuste (che tu prima elencavi) in certi contesti, ma avendo la fortuna di avere un bricciolo di lavoro o riesci a far decollare qualcosa a latere (magari divenendo collaboratore di persone appunto come TE) oppure, ripeto, rimangono dei sogni.
grazie ancora per la tua risposta. a presto.
Gianluca
Ciao Gianluca,
per dirla con parole di Kiyosaki “La maggior parte della gente vuole diventare ricca. Ma il problema e’ che solo pochi sono disposti a pagarne il prezzo” 🙂
Grande Ermes, mi sei di grande ispirazione…siete pochi big che apprezzo in questo mercato e infati si vede dallo spessore delle tue parole.
Ciao Emiliano,
sono onorato delle tue parole. Grazie mille 🙂
Sei sicuramente un’ispirazione, Ermes.
Grazie Marco. Se ho qualche merito e’ quello di aver seguito (e continuare a seguire) ottimi maestri sia di vita che di business 🙂
Come al solito un articolo da leggere tutto di un fiato e da rileggere nei momenti di sconforto, quando pensi che le cose che stai facendo non portano da nessuna parte, quando pensi che l’idea che hai non ti porterà da nessuna parte, quando vorresti mollare tutto perchè tanto hai la certezza che non ci riuscirai mai.
Poi leggi che chi reputi un esperto ha vissuto le tue stesse insicurezze e ti dici che forse la strada da percorrere è proprio questa, è che il difficile non è trovare l’idea ma trovare le motivazioni e la voglia di non ascoltare quelle voci che ti dicono di smettere.
Thnks!
Come sempre un esempio.
Ciao
Proprio cosi, Fabio! Proprio cosi’.
complimenti mi rivedo e
sono felice fantastico.
Ciao Marco, ti seguo da anni e devo dire che pur avendo da sempre percepito in te ciò che hai scritto nell’articolo , ti ho sempre stimato per la tua franchezza e schiettezza nel dire le cose come stanno realmente senza giri di parole.
Complimenti continua cosi…
Ciao Marco credo che il tuo comportamento sia piuttosto diffuso.
E’ vero quel che manca è certamente la scossa per partire e solitamente nel nostro paese ciò avviene quando hai REALMENTE bisogno. Non è un dettaglio indifferente.
Poi c’è il pb del cosa scegliere nel senso che, come sai bene, su internet oggi ti offrono di tutto e di più e ammettendo pure che ogni consiglio, ogni suggerimento sia valido ed ogni strada da intreprendere sia interessante, la domanda è sempre quella: quale percorso scegliere ? affiliate ? lead generation ? blogging ? etc etc…
Provarle tutte vero che costi relativamente, ma per conoscerle bene serve un pò di tempo. 😉
Ti ho risposto nei commenti Facebook che trovi sopra. Cosi si diffondono su Facebook e piu’ gente li vede.
@Gianluca: mi permetto di darti una soluzione senza rischio al tuo dubbio: leggi adesso la ricetta del Laboratorio InfoProdotti (link in firma).
Quel report esprime il succo della mia esperienza e ti spiega come muovere i primi passi nel mondo dell’Internet Marketing.
Poi mi dirai cosa ne pensi e se hai ancora questi dubbi…
😉
1abbraccio
Josè
Ho mandato anche un’email ieri in cui ho risposto alla tua domanda…”citandoti”! (mi e’ sembrata una buona cosa)
Grande Marco, sono felice di ritrovarmi nelle tue parole, di ritrovarmi, nei tuoi errori e di avercela fatta, come te 🙂
Non è facile arrivare qui. Ci sono cosi tante false credenze da buttare giù!
Bisogna dare ragione alla gente quando ti dice che sei un coglione, che stai perdendo tempo con delle cazzate, e ANDARE AVANTI PER LA TUA STRADA senza farti influenzare, credendo in TE, nei tuoi sogni, nelle tue passioni e sopratutto nelle tue capacità!
Mitica la prima conferenza con il grande Italo ha ispirato parecchio anche me! 😉
Fortunatamente non sono le volte che, cadi o lasci andare, a qualificare ciò che sei, ma le volte che riesci a rialzarti per continuare: affermando il vero diametro delle tue palle!
Ora che ho avuto il piacere di un po’ meglio conoscerti, credo proprio che dovrebbero essere in molti a ripensare i propri modelli e criteri di giudizio di se stessi e degli altri!
Un sincero ringraziamento con stima, tanta simpatia e, se lo consenti,…affetto!
Ciao Marco,
sfortunatamente non mi hai accettata l’amicizia sul Facebook, quindi ti scrivo qui.
Ho trovato questo articolo poi ho collegato il tuo nome. Ti faccio i miei complimenti per il tuo racconto. Spero di seguire i consigli trovati qui e spero anche di riuscire a comunicare con te, avrei da farti una domandina…
Non ho accettato l’amicizia perche’ probabilmente e’ arrivata in uno di quei periodi in cui avevo raggiunto i 5000 amici. Periodicamente cancello persone dagli amici e quindi “si fa posto”. Puoi chiedermela di nuovo se vuoi.