
E’ il 25 aprile e non hai soldi per il “ponte”? (vignetta di Vauro)
Leggo oggi sul Sole24Ore:
“Il «ponte» non regge alla crisi.
Una flessione a 2 cifre:
– 11,3%”
Ovvero la situazione di crisi in Italia è così grave – o percepita così grave – che gli molti meno italiani fanno il “sacro ponte” del 25 aprile – 1 maggio.
Ma fare il “ponte” è una buona cosa?
E’ sinonimo di ricchezza o povertà?
Perché fare il “ponte” può essere un serio problema per te
E’ una domanda che mi sono fatto oggi, bevendo il caffé. Qui a New York oggi è una giornata normale (ma anche qui hanno le loro festività improvvise), ma mi ha colpito l’articolo del Sole24Ore.
Già ieri mi aveva colpito che un cliente mi dicesse di spostare l’appuntamento del giovedì (oggi) perché è il “25 aprile”.
E quindi mi sono domandato:
Poter fare il ponte è una cosa buona oppure no?
E’ più in gamba chi fa il ponte o chi resta a casa?
E’ più ricco e realizzato chi fa il ponte o chi resta a casa?
Ovviamente dipende, ma se segui il ragionamento che sto per fare troverai una conclusione che forse ti sorprenderà.
Il ragionamento è questo: cosa è un ponte festivo?
E’ un tempo che rubi alla condanna giornaliera del lavoro.
La tua vita è prigioniera del tran-tran casa-ufficio (o casa-fabbrica) e ogni tanto c’è un ponte festivo che lo spezza e tu ti senti libero.
E allora, se hai due soldi (ma anche se hai una carta di credito o un credito al consumo) fai il ponte e vai da qualche parte.
Il ponte 25 aprile – 1 maggio è il classico di questo genere, complice la primavera.
Certo, ci sono 2 categorie opposte di persone che usano il ponte in modi differenti.
Ci sono i ricchi, i padroni, gli imprenditori, che non hanno problemi a spendere (non fanno parte dell’11,3% che sta a casa segnalato dal Sole24Ore) e quindi, se vogliono, vanno in vacanza.
E, dall’altra parte, ci sono gli italiani che non possono spendere per andare da qualche parte per il ponte e se ne stanno a casa. Incazzati, sentendosi magari vittime del sistema o semplicemente, sfigati.
E’ proprio a queste persone che mi rivolgo: per fortuna che non avete soldi o possibilità di fare il ponte del 25 aprile – 1 maggio!
Perché dico questo?
Per 2 motivi:
Primo motivo: questo dimostra che chiaramente non hai i soldi che vuoi
Inutile girarci intorno: non hai i soldi che vorresti avere, non ti avanzano neanche per andare via qualche giorno con i tuoi cari. Magari sei disoccupato, non sto facendola facile, ma rimane che non hai i soldi che vorresti.
E diciamo che sei una persona normale, mediamente in salute, mediamente intelligente, mediamente colta. Anzi, probabilmente più della media, altrimenti non staresti leggendo un blog su Internet su come guadagnare online.
Quindi non c’è qualcosa che oggettivamente non va in te.
C’è però certamente qualcosa che non va in quello che fai.
La tua strategia per fare soldi (per esempio: avere un posto di lavoro) è deficitaria.
Secondo motivo: non sei nell’allucinazione collettiva del “ponte” e magari puoi fare qualcosa di utile per te
Non partecipare alla sagra del “panem et circenses” del ponte, non “dimenticare i problemi e godersi alcuni giorni di vacanza”, non essere anche tu nell’allucinazione collettiva che viene costruita per tenere felici i lavoratori ti dà un vantaggio.
Il vantaggio è che ti puoi domandare che altro puoi fare per cambiare questo stato di cose.
Non sei nel vortice della routine creata per i lavoratori e puoi provare a essere distaccato.
Cosa puoi fare di molto più utile per te invece che fare il “ponte”
Ti faccio qualche domanda:
Come sarebbe se potessi fare il ponte del 25 aprile quando vuoi?
Come sarebbe se non avessi bisogno di “staccare”?
Come sarebbe se non avessi problemi di comprarti una vacanza se lo desideri?
Sono bene o male 7 anni che – con grandi pause e frequenza decisamente scarsa, lo ammetto – scrivo di questi concetti. E ho ritrovato un articolo che scrissi alcuni anni fa sull’argomento.
Il punto è: cosa è cambiato da quando scrissi il primo articolo su quest’argomento “ponte”? Cosa è cambiato da quando scrissi il primo articolo in assoluto su questo blog?
Oggi, rispetto a solo qualche anno fa, è più facile guadagnare online in Italia.
- ci sono più persone che comprano online (7 anni fa eravamo i primi a parlarne)
- ci sono più strumenti e più facili per risolvere la parte tecnica (7 anni fa dovevi essere un po’ tecnico, oggi molto meno)
- ci sono corsi, alcuni buoni, altri no, che ti spiegano come fare (7 anni fa non c’era niente)
Il rovescio della medaglia è che c’è oggi anche più “rumore” specialmente per tutti i sistemi in qualche modo legati al multilevel della serie “manda questo messaggio ai tuoi amici, se si iscrivono guadagni” che sono secondo me indecenti. Tutti varianti dello schema Ponzi, ovvero “ti pago con i soldi di chi mi porti e via così”. Ma questo è semmai argomento per un altro articolo (ho scritto già su questa cosa qui).
E quindi, cosa puoi fare, ora?
Voglio concludere questo articolo dicendo questo:
Se oggi non sei in vacanza per il ponte e se non hai i soldi che vuoi, è il momento perfetto per darti da fare e creare qualche reddito online.
E non sto parlando a livello teorico. Sto parlando di quello che puoi fare in pochi mesi, perché è possibile.
Ci sono tantissimi che vogliono insegnare a guadagnare online, anche in Italia.
La maggior parte dei corsi sono scopiazzature di roba americana o comunque scritti da persone che sperano di fare soldi vendendo questa roba.
Tuttavia ci sono anche autori italiani validi e, fin dal 2007 quando è nato questo blog, ho cercato di informare i lettori sui corsi e gli strumenti che ritengo validi.
Un autore che stimo è Valerio Conti che ha un buon numero di corsi in cui insegna come lui guadagna online. Per esempio il suo corso sui “Redditi online d’emergenza in 7 giorni” è molto ben fatto, pratico e a un prezzo veramente basso. Attualmente però il corso non è disponibile perché Valerio vuole limitare il numero di clienti (comunque già diverse centinaia) per dare un supporto adeguato.
E ci sono altre possibilità, altri corsi e io cerco di segnalarti sempre quelli che considero validi.
Come naturalmente c’è la possibilità di imparare da solo.
Puoi iniziare da solo, studiando sulle informazioni che trovi online. E prometto che cercherò di parlarne di più (e più spesso… lo so, scrivo poco) anche qui su Internet Money Italia
Ciò che ha importanza è fare questo cambiamento: invece di essere tristi perché non si può spendere, sentiti motivato per creare un modo di guadagnare.
Internet in Italia è una grandissima possibilità, perché sempre più gente è online (pensa solo a quanti italiani sono su Facebook e tu li puoi contattare per vendergli qualcosa!), ma l’offerta di cose vendute online è ancora limitata.
E quindi la tua possibilità ancora elevata. Secondo me siamo appena all’inizio dello sviluppo del mercato. In questi anni ci sono stati i pionieri, ora inizia ad arrivare la maggioranza.
C’è veramente ancora tutto da fare. Sii contento di non essere a perdere tempo e spendere soldi nel “ponte” e datti da fare.
Al tuo Internet Money.
Grazie per questo bell’articolo!!
Ci sono tante persone che pensano di arricchirsi col lavoro dipendente… e poi aspettano i ponti per spendere quei (pochi) soldi che sono riusciti a mettersi da parte.
Quest’anno (causa turni di lavoro della fidanzata) mi concederò solo un “ponticino” di 2 giorni… gli altri 5 li sfrutterò per studiare l’internet marketing e il super report di Valerio Conti citato nell’articolo, che ho acquistato ieri.
Non so se riuscirò a fare il primo guadagno in 7 giorni, ma ci provo!! Tentar non nuoce e io penso sempre positivo!!
Buon 25 aprile e buon 1 maggio a tutti
Riccardo
Riccardo tu sei sulla strada giusta. 7 giorni, 7 settimane o anche 7 mesi va bene ugualmente. L’importante è SIA capire come stanno le cose, SIA agire. E tu l’hai fatto.
Mi piace il tuo modo schietto e tagliente di dire le cose.
Sei in gamba, sai il fatto tuo e tra i cosiddetti internet marketer sei uno di quelli che maggiormente preferisco proprio per questa tua capacità di mettere a nudo la verità senza troppi giri di parole e senza mendicare consensi.
Grazie per il bell’articolo!
Matteo
Grazie Matteo. Proprio perché sono schietto, apprezzo moltissimo chi spende del tempo per mandarmi un commento e, possibilmente un apprezzamento. Dovrei scrivere di più, lo so… scrivo 1/100 di quello che mi passa per la testa.
Si Marco, decisamente dovresti scrivere di più !
I tuoi articoli sono illuminanti oggi, come 7 anni fa…
Un articolo di immensa valenza!
Ho sempre fatto anch’io questo tipo di ragionamenti, ma pensavo di essere una mosca bianca, una voce stonata fuori da un coro di voci standardizzate, tanto da arrivare a pensare che, forse, ero io quello sbagliato!
Leggere oggi questo tuo articolo mi ha dato una grande gioia e la consapevolezza di essere nel giusto.
Complimenti Marco per i tuoi articoli, sempre illuminanti e di grande aiuto (anche morale)!
Francesco
SEI una mosca bianca. Tutti noi che leggiamo e scriviamo questo blog e blog simili e cerchiamo di fare soldi online per essere liberi SIAMO mosche bianche. Ed e’ terrificante essere mosche bianche, lo so io per primo che ho sempre avuto migliaia letteralmente di idee imprenditoriali e non le ho messe in pratica perché pensavo che fossero cazzate, perché non volevo credere di avere la mente diversa dagli altri. Ce l’ho, ma sono dovuto arrivare a 50 anni per rendermene conto.
Il sistema vuole schiavi, servono al sistema. Servono a chi ha il potere economico per far funzionare le SUE idee. Servono ai servitori del potere economico (politici) per controllare gli schiavi e ricavarsi la loro careghetta di potere e denaro. Nessuno libera lo schiavo, lo schiavo si libera da sé. Lo schiavo é sicuramente una mosca bianca, altrimenti sarebbe da qualche parte a “godersi” il ponte e temere il momento in cui torna in fabbrica o in ufficio.
Internet ci dà questo potere: il potere di essere mosche bianche e fottercene e volare sulla massa e andare dove vogliamo e fare quello che vogliamo.
Ciao Marco,
già anch’io una volta facevo questi ragionamenti, “finalmente un ponte per riposarmi”, si quando ero un dipendente, e giravo nella ruota del topo, pensando cosa avrei potuto fare nel ponte, nella speranza che il mio capo di allora non cambiasse idea all’ultimo minuto e mi “rifilasse” un lavoro urgente dell’ultim’ora facendo saltare tutti i miei piani….
Ormai oggi per me i ponti non esistono più, lavorando da casa, posso permettermi di staccare quando voglio e lavorare quando voglio, anzi, ti dirò questa cosa di lavorare quando gli altri fan festa mi piace sempre di più. Ragazzi lavorare online è possibile, e come dice Valerio, internet è ancora una terra vergine in molti settori, e come dici tu, siamo appena all’inizio dello sviluppo del mercato. Oggi il mercato più grande al mondo, che non conosce crisi! Un invito a tutti ad entrarci!
Grazie per l’articolo e ancora complimenti.
Stefano
Certo Stefano, è esattamente così. Ma bisogna 1) prendere la pillola rossa 2) fare cose nuove, difficili, che magari ti faranno sentire coglione perché non le sai e le sbagli 3) pensare all’opposto rispetto ai tuoi cari amici e parenti
Internet è veramente la pillola rossa, ma abbiamo qualcosa di più semplice da fare rispetto a Nemo e combriccola. Dobbiamo semplicemente crearci il nostro reddito online, che sia sufficiente per vivere come vogliamo ed è fatta. Tutto il resto sono chiacchiere fatte da schiavi per giustificare la loro schiavitù.
Ciao Marco,
che bello leggere degli articoli veri senza tanti discorsi poetici e strappalacrime…:)
Direi che la tua visione delle cose e’ la piu reale e anche quella che fa piu male.
Proprio ieri ho fatto una litigata impressionante con un mio carissimo amico…
Ti spiego, forse puo aiutare a riflettere chi si trova nella stessa situazione;
Ogni volta che questo mio amico viene a casa mia, inizia a lamentarsi che viviamo in uno stato che non fa nulla, che non c’è lavoro, che e’ tutta colpa degli imprenditori (= evasori..questa e’ la sua equazione e di tanti altri…provare ragazzi invece di parlare…provare per credere….) se siamo in crisi ecc…ecc…
Premessa: questo mio amico, e’ stato licenziato per calo di lavoro dell’azienda dove lavorava, ed e’ 9 mesi che sia alza alle 12.00, mangia e passa il pomeriggio fino a notte inoltrata su Facebook a dire stronzate e a guardare cosa fanno gli altri.
E’ solo, non ha famiglia, e praticamente potrebbe essere 24h/24 al lavoro sul web…
Ora il mio ragionamento e’ questo: io ho un’azienda, lavoro 10/12 ore giorno in essa, ho famiglia, bimbi piccoli, e (quando non crollo) mi ritaglio 2 orette la notte per creare qualcosa di nuovo online, che e’ una mia fortissima passione.
Lo faccio io, che potrei anche farne a meno (al momento) ma visto come vanno le cose avere un reddito extra non fa schifo a nessuno giusto? in piu se ce l’hai facendo una cosa che ti piace moltissimo….sei a cavallo…
Ieri, all’ennesimo suo monologo sulla crisi, mi sono rotto le palle e gli ho detto come la pensavo…gli ho anche detto che le cose in italia vanno male per colpa delle persone senza midollo come lui, e che nella vita avrebbe collezzionato solo fallimenti a causa della sua mancanza di voglia di lavorare..
Non so se verra’ ancora a casa mia (ci conosciamo da 30 anni) ma una cosa e’ certa: forse un’occasione di riflessione adesso ce l’ha!
E poi ho letto il tuo articolo, cascato a fagiolo come sempre e mi sono messo a pensare: ma sai quante persone in italia ragionano cosi? tutti pronti ad accusare il sistema e pochissimi che muovo il culo?
E basta con la frase “e’ ma io mica sono programmatore…fai presto tu a a parlare”..
Perche’ io forse sono programmatore? fino a 5 anni fa sapevo si e no mandare una email.
Basta aver voglia di fare, non aver paura di sbagliare, e studiare! studiare e studiare!
Certo..se studiare toglie il tempo a facebook allora e’ un bel problema.
Ci saranno sicuramente persone che ci provano e non ce la fanno: quelle meritano il mio rispetto e tutto l’aiuto possibile che posso dargli…
Per quelli che invece ragionano come il mio amico…be’…volendo ci sono anche twitter e la playstation…:)
Scusa Marco, ho usato il tuo articolo per dare una mia insignificante testimonianza..ovviamente e’ un mio pensiero personale e nessuno e’ obbligato a vederla come me..
Pero’ ragazzi..qualche weekend in meno e un po di “culo (in senso lavorativo)” in piu e qualcuno forse potrebbe migliorare la situazione.
Ciao Marco e buon weekend!
Alessandro Vignolo
Ciao Alessandro,
è un pò che ti si sente, se ti fa piacere scrivimi, ne parliamo in privato.
Steve
Ciao e grazie..
Si e’ un po che sono “off line” ma il blog di marco e’ una delle poche etichette presente nella barra dei preferiti del mio pc…;)
Ci sentiamo a breve…
ciao e buon lavoro
La tua testimonianza non è insignificante, anzi è interessantissima. (ma so che sei una persona super in gamba)
Il problema è cosa pensi di poter ottenere senza fallire e quindi senza perdere quella misera crosticina di autostima che la maggior parte delle persone ha. Nel film “Americani” c’è un famoso monologo di Alec Baldwin che fa il culo a dei venditori sfigati. Tra le tante perle dice, più o meno “Pensi che questo sia un abuso? E come puoi tollerare l’abuso di andare dai clienti e non vendere?”
Le persone si accontentano di una vita di merda, senza lavoro o con un lavoro di merda, senza soldi se non quelli della sopravvivenza, si convincono che questa sia la normalità, che questo è tutto quello che possono fare e che quindi, il resto glielo devono dare gli altri perché loro non lo possono fare da soli. E fanno questo per paura di uscire nell’ignoto, l’ignoto del rischiare a fare un progetto imprenditoriale, l’ignoto di spendere tempo e soldi su una loro idea, l’ignoto di sbagliare. Sanno che i loro “amici”, uguali a loro, non li perdonerebbero e attenderebbero solo un errore per dire “cazzo volevi fare, anche tu diventare un ladro del popolo”?
E’ una gran bella allucinazione collettiva: pensare di non avere capacità, se non quelle miserabili, pochissime, che ti riconosce il sistema. Soprattutto, pensare che non avere soldi e una vita sfigata attendendo il “ponte” per fare finalmente un po’ di vacanza, sia la NORMALITA’. Invece avere soldi e avere quello che vuoi perché te lo costruisci E’ la NORMALITA’. Almeno deve essere l’obiettivo di una vita ben spesa e deve essere quello che insegni ai tuoi figli.
Si credo che tu abbia colto nel segno…
Io nella mia testa mi sono diviso questa situazione in 4 comparti stagni: qualsiasi persona in linea di massima si dovrebbe rispecchiare in una di queste…
Situazione 1
Le persone come il mio amico che ti spiegavo nel mio commento e come tu hai perfettamente descritto: voglia di lavorare pari a 0, propensione alla lamentela spiccatissima e convinzione radicata che l’aiuto deve pervenire da qualcun’altro al posto suo. E’ colpa del Sistema….
Situazione 2
Il frustrato che ci ha provato: generalmente in questa categoria rientrano le persone che hanno tirato insieme uno sforzo sovraumano per acquistare un ebook “miracoloso” che gli prometteva in 3 giorni di alzarsi la mattina, controllare Paypal e poi andare a giocare a Golf al Country Golf Club di Montecarlo a bordo della sua Bentley.
(Mi rendo conto che se anch’io nei miei prodotti mettesi un’immagine di queste venderei 100 volte tanto…ma non e’ questo il mio modo di agire)
Queste sono le persone che hanno poi visto che l’equazione “online = non lavorare” non funziona, e in preda alla rabbia tornano alla situazione 1 (ma in modo piu cattivo)..
Situazione 3
Quelli che ci provano veramente, si fanno un gran culo (maggiormente di notte), e mentre fanno un lavoro che odiano di giorno mettono le basi durante la notte per migliorare la situazione. Normalmente queste persone non se la sentono di mollare quella poca sicurezza in quanto la loro “imprepaprazione” non glielo consentono ancora anche perche’ per qualcuno ci vorranno dei mesi per vedere il primo Euro (sono tra le persone che ammiro di piu e che aiuto quando posso)
Magari non ce la fanno, oppure non si pagheranno mai le ore che spendono, pero’ da ammirare lo stesso…
E questi non si lamentano mai…agiscono…
Situazione 4
Quelli che si sono trovati di colpo con un pugno di mosche e che dopo 1 giornata di pianti e lacrime e 2 bottiglie di gin tonic si alzano la mattina carichi come le bestie, si buttano a studiare sul web e per 6 mesi nessuno sa nemmeno se sono vivi; spuntano al bar dopo 6 mesi dagli amici che credevano fosse in depressione e invece si trovano davanti un nuovo “inprenditore” del web che sta macinando soldi. Queste persone cadranno 100 volte nella vita ma sia alzeranno sempre a testa alta piu forti di prima. Ce ne sono pochi, ma quelli che ci sono non li ferma nessuno, e forse al country club un giorno ci andranno davvero (magari non con la bentley…;)
Sitazione 5…la mia (fuori programma)
Non riesco a stare lontano dal web…sono come “calamitato”…forse perche’ il potenziale che mi rendo conto esiste non accetto di non sfruttarlo…mah…forse sono il caso clinico perggiore..
hehehehehe
Ciao Marco buona giornata!
Alessandro Vignolo
Fare il ponte ferma l’economia che e’ gia’ statica in Italia. Questo e la mancanza di comunicazione stanno rendendo lo sviluppo del mio business molto difficile. Veramente unprofessional. Meglio lavorare con la Cina.
Ciao Marco, complimenti per l’articolo senza mezzi termini (come hanno già intelligentemente notato i commentatori sopra di me) e grazie per averlo scritto: l’ho letto 3 volte da quanto mi è piaciuto e penso che me lo stamperò… a mo’ di cartellone 🙂
Il ponte del 25 aprile secondo me può essere sfruttato molto bene: come diceva Riccardo questi giorni potrebbero essere una specie di “vacanza-lavorativa” in cui ti metti in gioco e provi davvero a lavorare per una volta seriamente.. magari con l’ausilio dei vari report di Valerio Conti.
A proposito di Valerio: non so chi sia il coniglio di turno che si nasconde dietro ad email false (tanto che non ha neanche avuto la voglia di crearsene una finta ma almeno esistente, magari con un nickname a caso 😀 ), ti dico solo che ho comprato il prodotto principale tutte e due le oto di ReportMarketing da quanto credo in lui e, dopo la veloce occhiata data, ne sono più che soddisfatto.
Dai, ragazzi, impegniamoci per dimostrare al web che almeno l’Italia “online” è migliore e ha voglia di mettersi in gioco sicuramente più dell’Italia “offline” (lavorativamente parlando)!
Buona giornata a tutti, in particolare ad Alessandro che non si faceva sentire da un bel pezzo! 🙂
A proposito, già che ci sono: non so su che orario hai impostato il tuo blog Marco, forse New York… in ogni caso controlla, perché il commento che ho appena scritto è pubblicato prima del tuo che sarebbe delle 18:06 (nel futuro?? 😉 )
Ciao 🙂
Andrea
Bravo Andrea, bel commento. Guardo l’orario del blog… non ricordo, ma lo metto a ora di Roma.
Grazie per il benvenuto…
Sto “tramando qualcosa”…..hehehehehehe
Ciao e Buon Lavoro…
Marco hai detto bene, il sistema ci vuole schiavi e chi muove le fila, fa leva sulla nostra ignoranza in quanto ci hanno sempre inculcato l’idea che e’ sempre lo Stato che deve provvedere ai nostri sogni e ai nostri destini. I suicidi, i gesti estremi che vediamo in questi giorni, dicono sempre che sono dettati dal fatto che lo stato non ci assiste e non provvede a farci uscire da questo tunnel. E allora aspettiamo che qualcuno ci possa far scendere dal cielo il cosidetto miracolo, che non arrivera’ mai per un semplice motivo e qui mi permetto di scrivere una perla di saggezza, senza peccare di presunzione: se c’è un ricco che si arricchisce, vuole dire che dietro c’è un povero che s’impoverisce. Il potere si esercita solo sulla sofferenza e sulle disgrazie della gente. E chi esercita questo potere, a volte in maniera nascosta e oscura, ci fa stare sempre sul filo del rasoio e sul chi va la’. Ecco perche’ per uscire da tutto questo, dobbiamo informarci il piu possibile, uscire dalla nostra ignoranza dal non sapere. Lo stato ha tutto l’interesse a farci stare ignoranti . Un popolo ignorante e’ facilmente manipolabile.
Ciao Marco, grazie per il tuo articolo, mi sento meno mosca bianca. Ho 53 anni, disoccupata, sto muovendo i primi passi in questo mondo che ho capito sia l’unico possibile per poter lavorare ed essere liberi, cosa che ho sempre cercato nella mia vita e adesso sono sicura di aver trovato! Non è facile, sono alle prese con la lettera di vendita e vorrei piangere (anche se ho comprato “scrivere per persuadere”) ma io parlo di cucina veloce e non è facile coniugarla alla mia nicchia. Comunque ci proverò, sbaglierò, ma stavolta ci arrivo in fondo! Grazie ancora
L’importante è iniziare uscendo dalla propria zona di comfort! Ottimo consiglio Marco, sicuramente da seguire! Un saluto.
STEFANO MANZOTTI