In questo articolo ti racconto la verità. Vuoi sapere cosa penso realmente dell’Internet Money, cosa ti consiglio e cosa ti sconsiglio di fare e se io personalmente vivo di Internet Money? Dopo 4 anni dal mio teleseminar che ha iniziato l’Internet Money in Italia, ecco come la penso.

9 anni di “come guadagnare online in Italia”

Sono passati oltre 4 anni da quella sera di marzo 2007 in cui ho registrato il teleseminar “The Internet Money Game” che credo tu abbia scaricato (e forse ascoltato). Se non l’hai ancora scaricato, puoi registrarti qui per riceverlo subito gratis.

Ciò che 4 anni fa era qualcosa di mai sentito e rivoluzionario lo è ancora? Per la maggior parte della popolazione italiana credo di si’. Se chiedete a vostra zia o al panettiere se sanno cosa è il dropshipping probabilmente vi guarderanno con occhi palluti.

Tuttavia, qualcuno, forse anche qualche migliaio di italiani, oggi guadagna online con tecniche di Internet Money. Forse non sei tu? E’ probabile.

E’ probabile perchè parliamo ancora di una minoranza, non degli italiani, ma degli italiani che ci hanno provato. Come mai?

Cosa è successo in questi 9 anni? Molto e poco

Apparentemente è successo parecchio. Un buon numero di persone si è buttata a fare, in qualche modo, Internet Money. Un pò di loro hanno anche raggiunto dei bei risultati, parliamo di guadagni a 5 cifre mensili e in qualche caso anche a 6 cifre. E un certo numero di persone (non eserciti) porta a casa uno stipendio guadagnato, come dico sempre, mentre dormono.

Ma per la stragrande maggioranza di quelli che ci hanno provato, penso che i risultati siano stati deludenti. Perchè?

I 7 motivi per cui probabilmente non guadagni su Internet

Ho selezionato 7 elementi che secondo me influenzano il 99% delle persone che provano a guadagnare online, ma non ce la fanno. Leggili e vedi se hanno influenzato anche te.

1. Pensare che sia una cosa poco seria e non un “vero lavoro”

Ho messo questo motivo al primo posto perchè, per moltissimo tempo, anche dopo che guadagnavo un signor stipendio extra online, in modo automatico, io stesso ho commesso questo errore.

Ho considerato il guadagno online come un hobby, un colpo di fortuna, qualcosa che non era serio come il mio lavoro di consulente (ben pagato, ma non è questo il punto).

Ma in questi anni, gli italiani che hanno guadagnato veramente online sono stati tutti imprenditori, persone che hanno creduto in Internet come strumento per creare un business e l’hanno rispettato.

E’ l’unico modo: se pensi sia un giochino avrai i risultati da giochino (o probabilmente nessuno risultato). Pensalo come un business – con i pro e i contro del business, ma con i grandi vantaggi del business online – e avrai risultati da business.

2. Scegliere un modello di business sbagliato

Nel teleseminar del 2007 ho parlato di vari modelli di business per guadagnare online. E ancora oggi, qualcuno mi scrive per chiedermi informazioni su uno o sull’altro modello (due che continuano a solleticare la fantasia sono le affiliazioni e il dropshipping).

Il fatto è che tutti i modelli di business online possono guadagnare qualcosa, ma solo pochi, in Italia, possono guadagnare abbastanza da giustificare il tempo speso.

Per esempio, se metti su un blog e ci metti Adsense puoi guadagnare qualcosa facilmente. Ma quel qualcosa magari rimarrà nelle decine di euro… all’anno, quindi sostanzialmente irrilevante (certo non puoi lasciare il tuo attuale lavoro). Lo stesso si può dire delle affiliazioni: se ti limiti a mettere qualche banner sul tuo blog guadagni meno che a fare le pulizie. A meno che tu non sia un mago di Internet, ma quello è un altro discorso (probabilmente non leggi questo blog).

I metodi che in Italia ho visto usare con successo sono sostanzialmente due: infoprodotti (come produttore o come editore) ed ecommerce, che però è solo marginalmente un business da Internet Money e ha molta più attinenza con il lavoro di negoziante o distributore.

3. Farsi ingannare dal “gratis”

Soprattutto dal traffico gratis, aggiungerei. Chi inizia e, devo dire, anche molti che ci lavorano già da qualche anno, sono fissati con il traffico gratuito. SEO, social marketing, scrivere articoli e tutte le belle cose che ti permettono – forse – di essere nella prima pagina di Google.

E’ possibile, certo. Ci sono anche trucchi per essere in prima pagina in modo gratuito senza essere dei maghi, certo (uno l’ho appena scoperto e sta funzionando abbastanza).
Ma non è alla portata di tutti, certo non dei principianti e non è nemmeno il traffico piu’ efficace che puoi ottenere. Ho scritto un articolo su questo argomento che ti invito a leggere.

Il problema del “gratis” poi si espande a tutto quanto si fa online. Ovvero, avere un modello di business che parte dal “gratis” e… rimane sul “gratis”. Va bene offrire valore o, come si usa dire “alzare la soglia del gratis” dando reale valore gratuito. Ma devi avere ben chiaro tutto il passaggio che farai fare al potenziale cliente, dal gratis al pagare, dal regalare al vendere. Altrimenti rimani prigioniero di questa allucinazione del “gratis” e non ne esci vivo. O almeno non profittevole.

4. Avere poca o nulla conoscenza di marketing

Mi ricordo quando ero piccolo amavo “giocare con il volante”. Avevo un volante di plastica (azzurro chiaro) con una ventosa e lo attaccavo al davanzale della finestra. Poi usavo uno sturacessi (comprato appositamente) come cambio, portavo la sedia vicino al davanzale, facevo “naaaa… naaaa… naaa…” e mi immaginavo che viaggiavo per il mondo con la mia auto. Qualche volta invitavo mia sorella per qualche viaggio e anche mia mamma.

Imitavo i movimenti che vedevo fare da mio papà e in televisione e pensavo che guidare fosse, tutto sommato, muovere un pò il volante e ogni tanto toccare il cambio (chissà perchè poi). Ma non sapevo guidare. Se mi avessero messo in un’automobile vera mi sarei schiantato, anzi, probabilmente non sarei neanche partito (ricordatevi il casino frizione-acceleratore di quando iniziavate a guidare…).

Vedo lo stesso in tante persone che si lanciano a fare “internet marketing”. Imitano quello che vedono (a volte copiano le salesletter di brutto e correggono – male – solo qualcosa) e magari stanno imitando chi, a sua volta, non ha idea di quello che fa.

Qui, signori e signore, non si scappa. Tutto il guadagno online è basato sul marketing.  E’ basato sul capire i meccanismi del marketing in generale e del marketing diretto su Internet in particolare. E’ una conoscenza che va acquisita, altrimenti sarete sempre come turchi alla predica e non guadagnerete niente.

E quando dico marketing non dico cose vaghe, “immagine”… dico portare uno sconosciuto a fidarsi abbastanza di te dall’aprire il portafoglio, estrarre la carta di credito e scrivere i suoi dati online per ricevere magari un file. Ti sembra una cosa facile? No, è difficilissima! Ha i suoi grandi vantaggi, ma è difficilissima.

5. Non capire che lo strumento chiave è l’email

Spesso le cose non sono come appaiono agli occhi di chi non è esperto. Spesso ciò che vedi non è tutta la storia, come la parte emersa dell’iceberg è solo una piccola parte di tutta la massa di ghiaccio. L’elemento chiave dell’Internet marketing che non vedi è l’email marketing.

Tutto ciò che fai con il tuo cliente attuale e potenziale, non avviene – almeno non in prima battuta – sul tuo sito, avviene per email. E’ l’email che sveglia i tuoi clienti dal torpore e li fa andare sulla tua offerta. E’ l’email che comunica il lancio del tuo prodotto. E’ l’email che mantiene la relazione con la tua lista.

Blog, Facebook e social media assortiti sono una cosa carina, magari 4 o 5 persone commentano i tuo stato su Facebook, ma quando scrivi un’email alla tua lista per farli andare su una pagina è tutta un’altra storia.

Potrei dire questo: tutto ciò che fai nell’internet marketing ha l’obiettivo di permetterti di fare email marketing

Chiaramente devi sapere come gestire i mailing, come scrivere le emai, come usare lo strumento. Ma E’ lo strumento dell’Internet marketing. Solo che il principiante non lo vede e non lo considera. (Hai sul tuo sito un form per raccogliere lead e inserirli in una mailing list?)

6. Facebook

Facebook è insieme una grande sventura e una grande benedizione per l’internet marketer principiante.

La grande sventura è che è cosi’ semplice usare Facebook per contattare gente che si pensa che l’Internet marketing sia tutto qui. Ovvero sia nello scrivere qualche annuncio pubblicitario palese e banale sulla propria bacheca, spammare senza pietà tutti gli “amici” che è possibile e invitare a un evento a Canicatti’ chi abita a Trento. E’ vero, è facile, ma non è marketing e non serve a niente.

Facebook e i social media in generale comunicano il falso messaggio che non serva piu’ il marketing e che tutto stia nel “connettersi” con gli amici sociali e, visto che “il passaparola è lo strumento piu’ potente che ci sia” il gioco è fatto e tutti compreranno in allegria. Ho letto recentemente una statistica che, quando una persona deve acquistare qualcosa, tra le possibilità di acquisire informazioni la richiesta di consigli agli amici dei social media è all’ultimo posto con una percentuale irrilevante (ben inferiore al sito dell’azienda).

La grande benedizione di Facebook è che comunque –  specie in Italia che credo sia al terzo posto come penetrazione e uso – qui il traffico c’è, ottimo e abbondante e persino segmentato geograficamente (su Adwords non riesci a farlo bene) e per interessi (qui è un pò grezza ma meglio che niente). Quindi se sei un internet marketer evoluto (o vuoi diventarlo) Facebook può essere una manna.

Ma non aspettare di diventare ricco perchè hai oggi messo un link affiliato sulla tua bacheca.

Usa i Facebook ads.

7. L’Italia non è l’America

“Ma funzioneranno queste cose in Italia?” era la domanda che posi a un ormai famosissimo Internet marketer italiano 4 anni fa. La sua risposta, molto arguta fu sostanzialmente “Ora vedo”.

E’ possibile portare metodi e strategie che sono nate in un paese con una penetrazione di Internet tripla della nostra (se volete i dati li trovate sul mitico sito Gandalf) con il quintuplo degli abitanti dell’Italia, con l’abitudine a pagare con carta di credito anche il tram e con una abitudine a comprare per corrispondenza vecchia di oltre 150 anni? E’ possibile, ma ci vuole buon senso.

Un lancio di successo di un corso internet in USA fa qualche milione di dollari in una settimana, in Italia qualche decina di migliaia di euro. In USA escono ogni settimana centinaia di nuovi infoprodotti che trovi su Clickbank, in Italia Clickbank nemmeno esiste e in generale, ci sono pochissimi infoprodotti (grande opportunità se vuoi crearli, grande fregatura se hai pensato di vendere infoprodotti in affiliazione).

E poi non è neanche Italia contro USA, ma Italia contro mondo, perchè l’Internet in inglese ha miliardi di persone e quella italiana ha qualche milione, forse.

Cosa significa questo? Che i numeri in Italia sono molto piu’ piccoli e qualche volta cosi’ piccoli che non fanno un business interessante (quindi i business basati su grandi quantità di traffico in Italia hanno difficoltà).

Significa però anche che la concorrenza è molto meno e generalmente anche meno preparata, quindi che emergere in Italia è piu’ facile che sul mercato mondiale o USA.

E questa, tutto sommato, è la bella notizia con cui concludo questo articolo.

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