Nell’articolo di oggi ti parlerò di come guadagnare con gli infoprodotti, o meglio: degli errori che fanno moltissimi infomarketers che cercano di guadagnare online con gli infoprodotti.
In questo articolo voglio parlare di un problema sottile, ma potenzialmente devastante che non avevo colto quando, alcuni anni fa, ho iniziato a promuovere i metodi per guadagnare online. Anzi, mi ero associato all’idea generale, promossa da molti esperti del guadagno online e “guru dei soldi”.
Ma c’era qualcosa che non mi tornava. E quando ho letto un libro che raccomando a tutti, The Millionaire Fastlane di MJ De Marco, il problema mi è apparso in tutta la sua chiarezza. (il libro è solo in inglese, ma è una lettura che raccomando)
Quale è l’idea generale errata che genera questo problema “sottile ma potenzialmente devastante”?
Non si guadagna online facendo quello che ami
O signur… ma come?
Ma non era che se amo un argomento e sono veramente competente, creo dei contenuti (un blog, un corso, un ebook, un video) li metto online, mi faccio pagare e creo il mio reddito online?
Eh, purtroppo no.
Ovvero: magari sì, magari no. Dipende. Ma certamente non è LA Formula per il reddito online.
Perchè? Perchè non è detto che…
- ciò che tu ami abbia un pubblico sufficientemente ampio
- ciò che tu ami abbia un pubblico che vuole pagare per ciò che tu proponi
- tu sia così bravo e competente da poter chiedere del denaro per ciò che sai
Vediamo questi 3 punti nel dettaglio.
Magari non c’è abbastanza gente a cui interessa
Può essere che tu sia veramente appassionato a qualcosa che però ha un pubblico piccolissimo. Mi viene subito in mente il filone della crescita personale e della Legge d’Attrazione che spopolano tra gli infomarketer nostrani (poi dirò perché penso sia cosi’).
Ragazzi, ma quanta gente c’è in Italia che è interessata a queste cose? Secondo me tra i vostri amici non ce n’è nessuno e i più dicono “Piero è fissato con quelle americanate”.
Non sto dando un giudizio di valore (personalmente a me piacciono gli argomenti dello sviluppo personale anche se credo che la Legge d’Attrazione sia una cazzata), sto valutando i numeri.
- Calcio VS Sviluppo Personale
- Forfora VS Legge d’Attrazione
- Dimagrire VS PNL
Non c’è storia.
Credo che molte delle persone che iniziano a voler “guadagnare online” si focalizzino su argomenti della crescita personale perché, sono obiettivamente un pò speciali e molto probabilmente sono quelle che fanno corsi e leggono libri di sviluppo personale.
Bravi, ottimo, assolutamente così si fa. Però NON CHE LO SVILUPPO PERSONALE diventi l’informazione che vendete! Perché appunto è una cosa per pochi e il rischio è di affollarsi tutti in un mercato piccolissimo.
Quindi, hai una passione? Assicurati che sia qualcosa che ha dei numeri in termini di audience, altrimenti sei come l’ubriaco che cerca le chiavi sotto il lampione: cerchi di vendere una cosa non perchè c’è mercato, ma perchè tu la sai.
Magari non spendono per questo argomento
Regola UNO, fondamentale, del reddito online: perchè tu possa guadagnare online qualcuno deve pagare. Più specificamente, se vendi informazione ci deve essere gente che vuole pagare per questa informazione.
E’ già difficile farsi pagare in Italia per l’informazione, non siamo un paese che rispetta il know-how e l’informazione (tutti hanno cugini e cognati competentissimi): almeno scegliamo mercati dove comunque ci siano persone disposte a pagare per sapere.
E chi sono queste persone? Sono tante e diverse, ma hanno in comune qualcosa: hanno un problema da risolvere. Quanto più è critico questo problema, tanto più sono disposte a comprare una soluzione.
Questo non garantisce che ci sia un mercato profittevole – prova a vendere infoprodotti per disoccupati, non è facile – ma ti dà importanti indicazioni di massima. E per esempio ti dice che vendere informazioni per aiutare una persona nel suo lavoro può essere più efficace che vendere informazioni per aiutare una persona in un suo hobby.
(Ma d’altra parte ci sono hobbisti che spendono valanghe di soldi per il loro hobby e quindi devi valutare caso per caso)
Tornerò sicuramente a parlare di questo argomento critico – come selezionare il mercato – ma oggi mi fermo qui: se le persone a cui ti rivolgi non pagano per le soluzioni, evita.
Magari tu non sei questo fenomeno
Dai, ammettiamolo. Non è che siccome si può creare un infoprodotto scrivendo un testo, salvandolo come PDF e vendendolo con Paypal, allora il contenuto dell’ebook sarà interessante e meritevole che qualcuno ci spenda tempo e soldi.
Non è detto che tu sia così bravo e competente da produrre informazione di valore.
Internet – anche in Italia – è piena di corsi spazzatura, riciclati, mal digeriti, inutili, anzi peggio, dannosi perché fanno perdere soldi e soprattutto tempo.
Quindi produrre infoprodotti di qualità, che valgano il prezzo richiesto – anzi, sicuramente più del prezzo, altrimenti perché comprarli – è difficile. Onore a tutti gli autori italiani di infoprodotti validi. Ma non siamo tutti autori e insegnanti.
Questi 3 motivi combinati (mercato piccolo, di persone che non comprano e tu non sei bravo a fare informazione) rendono la strategia “trova qualcosa che ami, crea un infoprodotto per insegnarla e vendilo online” decisamente poco efficace.
Allora anche gli infoprodotti – termine coniato da Italo Cillo (compianto “padre” dell’internet marketing italiano, scomparso qualche tempo fa) e ormai usato da tutti – sono un metodo da evitare se vuoi guadagnare online?
La strategia giusta per guadagnare con gli infoprodotti
Gli infoprodotti sono uno dei metodi che io raccomando per guadagnare online. Forse il metodo N.1.
Solo che non funzionano se sono guidati dalla strategia “trova qualcosa che ami, crea un infoprodotto su quella cosa e vendilo online”.
O, meglio, è più facile che questa strategia fallisca, come spero di aver spiegato bene in questo articolo.
Naturalmente c’è anche quella che io credo sia la strategia giusta per guadagnare online con gli infoprodotti e sarà l’oggetto di un prossimo articolo.
Ma ti voglio anticipare questo concetto:
Trova qualcosa che ALTRI amino (o necessitino, o vogliano, o vogliano eliminare), abbiano soldi per comprarla, crea un infoprodotto su quella cosa e vendilo online.
Per oggi è tutto, scrivimi i tuoi commenti che, come sempre, sono preziosi.
Poco da aggiungere caro Marco, se non che la passione per un argomento di sicuro ti aiuta quando ti trovi alle 2 di notte a dover scrivere un post o una lettera di vendita.
Io in questo senso ho fatto “bingo” , perché guadagno online con la mia passione, ma non è stato un punto di partenza, ma una analisi dei numeri, e ovviamente un po’ di fortuna. La grande differenza poi , il salto di qualità per il mio business l’hanno fatto le sessioni di coaching con mr Marco De Veglia!
Ciao Marco. Ottimo Articolo e mi trova d’accordo con te anche se in questo caso generalizzare serve a poco, nel senso che si “potrebbe” guadagnare online dalle proprie passioni, ma dipende da quali esse siano, come dicevi tu nei tuoi esempi.
Nel mio caso io davvero guadagno facendo qualcosa che amo fare e insegnare (e penso che anche tu sei un esempio vivente di questo), anche se obiettivamente, non è sempre vero, bisogna fare delle accurate ricerche di mercato per capire se vale la pena o meno conseguire quella nicchia. (ma questo non vale solo per gli infoprodotti) 🙂
Infatti tu sei un imprenditore del web e queste valutazioni le fai perche’ sai che sono indispensabili. Mi hai ispirato il prossimo articolo, guarda…
Mi fa piacere esserti stato di ispirazione, Marco, leggerò con ancora più attenzione il prossimo allora 😉
Sono completamente d’accordo, la passione non va affatto a braccetto con il guadagno, almeno non sempre e non in tutti i settori, in più essere davvero interessanti ed unici è un vero problema, e questo l’ho compreso molto bene, nonostante abbia una esperienza quasi zero, cinquanta, e questo si può estendere anche al di fuori degli infoprodotti.
Ed allora? Sarebbe giusto che i guru si esprimessero in modo più preciso, proprio come stai facendo tu, e anche altri a dire il vero.
Ti ringrazio per la tua chiarezza.
Angie del blog guadagno serio
Ciao Marco
Pienamente d’accordo su tutta la linea ( a parte sulla legge d’attrazione, ma è puramente personale).
Però a fronte di queste considerazione, mi chiedo:
come mai allora gli “esperti” continuano su questa linea? come mai continuano a dire che bastano le passioni per guadagnare? Perchè se si dicesse che non servono le passioni ma altre competenze rischierebbero di stringere ancora di più un mercato scarno?
In termini generali, chiaramente il messaggio “trova una passione e trasformala in un business” e’ un ottimo messaggio, tipo “dimagrisci rapidamente, senza sacrifici”. Probabilmente “E’ possibile guadagnare online, ma devi imparare 20 cose che non sai, devi farti il culo e magari comunque non funziona” e’ un po’ piu’ difficile da vendere. Non sto facendo un discorso sul mercato italiano perche’ la promessa “guadagna con qualcosa che ami” e’ presente nei principali libri dei “guru” dello sviluppo personale e finanziario. E non e’ neanche totalmente sbagliato: se ami qualcosa la puoi fare con piu’ gioia (ma magari ti piace farla per hobby e se pensi di guadagnarci non ti piace piu’…). Diciamo che UNA PASSIONE devi averla: quella per la creazione di un reddito da attivita’ imprenditoriali online. Dovrai superare molti ostacoli e se parti gia’ freddino non arrivi lontano (lo so per esperienza diretta).
bello come esponi le cose in maniera schietta e sintetica, non potevi dire la verità in modo più chiaro di così. Eliminiamo alcuni ostacoli lungo il cammino come si suol dire, è vitale. E aiuta… un pò tutti
una cosa che penso possa servire capire è che comunque sia, con passioni, o senza passioni, qui occorre imparare a diventare dei “detective del web”, e acquisire skill e abilità che normalmente uno non ha nella vita ordinaria.
un grande saluto a te Marco… son curioso di leggere i prossimi articoli 🙂
Ciao Marco,
non posso dire cheItalo Cillo nel suo ultimo articolo ha detto cose non vere.
Per quanto riguarda le nicchie posso dirti che sto facendo questa sperimentazione. Non so se sei a conoscenza dei prodotti formulati e prodotti dal sottoscritto.
Il mio slogan è questo :” PROBLEMI di BARBA la soluzione è RASCHIM ” , una soluzione pre-barba che rende il viso disposto ad usare un buon rasoio elettrico, senza arrecare irritazioni alla cute del viso.
Un altro prodotto ma in GEL per chi usa la lama per radersi.
I risultati sono lenti, le vendite aumentano ma in formato ridotto.
Vado in cerca di una strategia.Come bisogna arrivare al probabile acquirente?
Ho già provato in parecchi modi.Il prodotto una volta usato viene accettato.
Sarei felice e grato ricevere un tuo valido parere.
A presto.
Cordiali saluti.
antonino rescigno
Ciao Antonino,
lo accetti un piccolo consiglio dato in maniera del tutto spontanea?
tu sei un uomo ed hai creato prodotti per uomo, ora perchè hai fatto questa scelta? Una tua necessità? Non trovavi in commercio quello che invece hai tu sperimentato? Quali sono i punti di forza, a fronte di quelli del mercato, che ne fanno un prodotto diverso? Perchè il tuo e non altro? risponditi a queste domande, ponile in forma costruttiva, nella tua pagina di vendita e vedrai che qualcosa cambierà, ma devi essere sincero, realistico ed il prezzo competitivo. Rassicura e coccola il potenziale cliente, magari inviando dei flacconcini di prova prima dell’acquisto, chiedendo un loro parere. Così scoprirai molte informazioni utili che sicuramente ti aiuteranno ad aumentare le tue vendite.
Ciao e in bocca al lupo angela
Antonino, tu hai scelto l’altra strada: vendere online dei prodotti fisici. Il potenziale di guadagno e’ notevole, ma ci sono parecchie difficolta’ da superare. Nel tuo caso, il primo problema che vedo (ce ne sono un bel po’) e’ che non c’e’ un chiaro brand positioning. Ovvero cosa e’ la tua brand (marca), qual’e’ la sua promessa, perche’ e’ differente dai concorrenti e perche’ acquistarla. Gia’ qualcuno nei commenti ti ha segnalato questa cosa che secondo me e’ la prima cosa da fare.
Oggi il tuo sito e la tua marca si presentano in maniera troppo generica: Barbafacile.com e’ un buon brand (mentre Raschim e’ tremendo) e quindi gia’ qui bisognerebbe fare chiarezza. Se poi tu volessi concentrarti ancora di piu’ sulla rasatura elettrica magari un nome ancora piu’ mirato sarebbe utile. E ovviamente un sito di conseguenza. Oggi e’ un sito di ecommerce che vende prodotti per rasatura di una marca sconosciuta e poco chiara. Potrebbe essere ben piu’ efficace fare un sito focalizzato solo sulla lozione pre-barba per il rasoio elettrico (e magari altri prodotti per rasoio elettrico).
E’ un discorso che va al di la’ del “guadagno online” ed entra chiaramente nell’essere un imprenditore che ha deciso di iniziare a vendere i suoi prodotti online (penso che se Coop ti dicesse che vuole vendere i tuoi prodotti negli iper, saresti contento).
Il mio principale lavoro e’ aiutare gli imprenditori in queste cose: ti invito a visitare il mio sito http://www.turbomarketing.it dove trovi delle risorse gratuite e a pagamento per lavorare su questi problemi specifici (come creare la marca, come distinguersi, come comunicarla correttamente).
vabe’…se non la fate voi la domanda la faccio io.
Marco, mi potresti dire come tu Guadagni Online?
se non erro vivi di questo per cui un tuo sistema ce l’hai.
Dai…mettiti a nudo…
Scrivo, scrivo, promesso. Ma non c’e’ la scoperta dell’america o la pillola magica. Pero’ si puo’ fare.
Grazie Marco, best for You !!
Adriano, un consiglio: leva subito le pubblicita’ Adsense e i link che lasciano il sito (tipo quello di Marsala) sulla homepage del tuo sito! Te sara’ miga mato che te fa la promozion dei concorenti, ostrega! 🙂
Complimenti per come hai scritto l’articolo!
E’ davvero esposto molto bene.
sono certamente d’accordo con quello che hai detto…
Grazie, allora continuo cosi…
Beh, partire da un problema è la strada più facile a costruire qualcosa online.
La parte più difficile è trovare le persone che sono disposte a pagare per avere le informazioni che tu li proponi.
Per il discorso “passione” è un po più delicata la situazione, perché bisogno perlomeno saper parlare lo stesso linguaggio della nicchia di mercato alla quale ti dedichi, e qui entra in gioco la passione perché dovrai farlo con piacere, altrimenti si rischia di mollare tutto dopo un po.
Comunque complimenti per l’articolo caro Marco, continua a deliziarci come solo tu sai fare 🙂
Oliver la questione e’ infatti delicata. La passione sicuramente aiuta moltissimo, pero’ limita anche. Limita sia nel caso tu abbia una passione in un mercato che non e’ profittevole, sia perche’ essere l’esperto in qualche modo penalizza la parte di imprenditore. Una soluzione a quest’ultima cosa e’ avere un partner a dividersi i compiti: uno e’ il guru e l’altro fa il marketing. Oppure appunto, lasciar perdere la passione e concentrarsi su nicchie profittevoli. La mia esperienza con questa soluzione, tuttavia, e’ mista: ha funzionato abbastanza, ma e’ stata anche piu’ faticoso del previsto.
Ciao Marco,
Ciò che dici è interessante e ti seguo con attenzione sin dalla tua prima “uscita fuori dal coro” (volontariamente virgolettata).
Noto però che il “leit motif” di questo tuo articolo, la leva principale, è che fare leva sulle “tue passione e suoi tuoi talenti” (per usare le parole dello stracitato Italo) non è necessariamente la strada giusta e che bisogna considerare :
1)- alla mia passione corrisponde nicchia profittevole ?
2)- la mia nicchia costituisce un bacino sufficiente per generare
profitto?
3)- sono sufficientemente bravo per creare contenuti ad elevato
valore aggiunto ?
Ho una brutta notizia : Anche Italo nelle sue lezioni dice le stesse identiche cose!! Nulla di meno!!
1) spiega come utilizzare diversi strumenti online per verificare se la nicchia è potenzionalmente profittevole. (vedi p.2)
2) spiega come analizzare la nicchia per stabilire se vi sono i presupposti per guadagnarvi con gli infoprodotti.
3) spiega come demandare la creazione/revisione degli infoprodotti (terzializzazione) a persone competenti in quel settore.
Ritornando al punto e precisando che non sono nè amico di Italo nè mi è simpatico, ho paura che tu NON stia usando agormentazioni “adatte” per fare la differenza rispetto a quanto insegnato in Cerchia Ristretta.
Mentre da una parte ti presenti come un alternativa all’approccio di Italo , o meglio…come “una/la giusta strada per ottenere risultati” , d’altro canto porti avanti delle argomentazioni che TU indichi come in contrapposizione con Cerchia Ristretta e che in effetti in contrapposizione non sono….ANZI : rileggiti i punti 1-3 che finora hai usato come argomentazioni con le quali hai preso la distanza da C.R.!
Io ho intenzione di seguire quello che hai da dire, ma vengo da C.R. (non ne faccio più parte) e vorrei che usassi argomentazioni valide e non fuorvianti.
Non darci a intendere che le tue argomentazioni sono “fuori da coro” o che sono diverse da quelle di C.R., per adesso posso dirti che questo tuo post l’avrebbe potuto scrivere Italo.
Attendo con interesse il tuo prossimo articolo.
Cordialità,
G.S.
Pienamente d’accordo, in tutta sincerità ho sempre pensato anch’io che “guadagnare dalle proprie passioni” sia fuorviante, e faccia troppo spesso capire una cosa per l’altra ai marketer (o aspiranti tali): ben diverso è farlo su quelle altrui… il punto vero è capire quali delle nostre passioni sono monetizzabili, questa forse è la cosa difficile . Comunque ormai sono convinto che in Italia per certi (info)prodotti non c’è mercato, e difficilmente ci sarà fin quando la gente non si scrollerà di dosso lo stereotipo che “su internet si trovano solo truffe”.
L’ultima frase che dici è una tua personale convinzione limitante. Ci sono un sacco di persone che acquistano tranquillamente anche qui in Italia. Altrimenti quei pochi fortunati italiani, non potrebbero guadagnare online.
Secondo me in Italia c’e’ molto mercato per gli infoprodotti, nonostante la diffidenza e la scarsa abitudine all’autoapprendimento (dopo la scuola o l’universita’) che sono abbastanza tipici degli italiani. E il motivo e’ che c’e’ poca offerta e quinci c’e’ un bel mercato semi-vergine, anche se sospettoso.
se capisce che su internet è tutto in continuo cambiamento, ma per chi vorrebbe vivere di guadagno online è sempre “quasi” impossibile, tutti giorni ci arriva valanghe di proposte e teorie che dicono tutto e il contrario di tutto, ci vendono centinaie di prodotti che promettono il guadagno online con i quali bisogna lavorrae 24 ore al giorno.
me chiedo se veramente esista la possibilità di guadagnare veramente, qualcuno ha veramente la capacità di indicare una vera strategia?
Vivere di guadagno online e’ quasi impossibile se si usano i metodi che non funzionano o funzionano poco e male. Ma usando i metodi giusti, e’ assolutamente possibile crearesi il proprio secondo o anche primo reddito (o anche guadagnare molto bene in certe condizioni) grazie a Internet. In ogni campo, facendo le cose sbagliate e non ottenendo risultati, la reazione naturale e’ dire “questa cosa non funziona, e’ una fregatura”. Purtroppo la differenza tra cose sbagliate e cose giuste spesso e’ sottile. E se ci si aggiungono informazioni non chiare quando non proprio del tutto errate provenienti da “esperti” ecco che e’ difficile vedere chiaramente.
Ciao Marco, caspita mi fai cadere un mito. ;). Scherzo ovviamente.
Si effettivamente è la solita tiritera che ormai moltissimi guru dicono…. prendi quello che ti piace impachettalo per bene e vendilo, vedrai che roba. 🙁
Altri ti dicono invece di trovare mercati profittevoli e interessanti, ma perchè, dico io, non mettere tutto insieme una buona volta e far sapere come sono esattamente le cose ?
Cmq non credo che il problema sia nel cimentarsi in qualcosa che amiamo, ma come hai ben sottolineato, verificare che questo nostro “amore” abbia un mercato interessante e sia composto da persone che possono/vogliono spendere. Il punto è questo e non il dover evitare argomenti che amiamo.
Diciamo che se riesci a trovare entrambi le cose (settore che ami e settore che vuole spendere) è meglio perchè così le info le hai già tu, altrimenti se trovi un settore che “tira” ma non conosci pressochè nulla sei costretto a cercare info altrove.
Ecco semmai il problema è la competenza nel combinare il tutto in modo chiaro, comprensibile e UTILE al lettore. Questo forse è il problema principale.
Aggiungo una considerazione: a proposito di infoprodotti per leadgeneration o lettere di vendita o altro siam sicuri che siano così efficaci ? Mi spiego meglio. Se io ho questo sistema già testato mi verrebbe forse più facile pensare di guadagnare maggiormente creando un mio team che faccia questo lavoro dalla mattina alla sera e avendo commissioni per ogni lead o ogni vendita. Sai quanto guadagnerei !? 😉
Invece, pur mostrando qualche caso concreto a supporto dell’efficacia, si tende a creare infoprodotti per insegnare a tanti (leads registrati) che hanno questo bisogno. Il business temo sia più facile in questo, proprio facendo leva su un bisogno. 😉
grazie
Gianluca
Se trovi una nicchia profittevole di cui non sai nulla, non e’ detto che tu debba abbandonarla: ci possono essere altri modi per sfruttarla. Riguardo alla tua seconda intelligente osservazione, il paradosso e’ di trovare persone che vendono soluzioni di online marketing senza soffermarsi a pensare che sono il mezzo e non il fine. E’ un po’ intrinseco nel mercato “internet marketing” non solo in Italia.
Ottimo articolo Marco. Ma evitiamo come la peste la “catena di montaggio”. A mio parere scopo della vita è lo sviluppo dei propri Talenti ed aiutare gli altri a sviluppare i propri. Molto spesso i Talenti sono associati alle Passioni, quando durano nel tempo e riemergono dalle difficoltà necessarie, e risorgono come la Fenice. Occorre pazienza, perseveranza e professionalità, come fai tu e molti altri che seguono questo blog. Senza dimenticare che un Talento va messo prima in pratica nella realtà off-line, poi trasformato in un messaggio on-line (blog, infoprodotti, seo etc) e seguito giornalmente, per ore e ore, grazie anche al vostro aiuto. Complimenti!
Credo che non sia obbligatorio essere un “talento” che realizza un infoprodotto e lo vende. Bisogna avere conoscenza, capire bene come funziona il business online (non e’ banale e per molti e’ ancora un mistero, per una serie di motivi), ma la soluzione di realizzare gli infoprodotti basati sul proprio talento non e’ l’unica che vedo e forse neanche la piu’ valida.
Ciao Marco, come sempre concordo su tutta la linea. Vedi noi italiani, siamo persone piene di idee, passioni, hobby. Siamo molto creativi per natura, quindi se quello che viene venduto come “trova una passione, impacchettala e fai denaro”fosse vera e facilmente realizzabile, credo che saremmo il paese con meno disoccupati o meglio con tantissimi imprenditori on line. Come tutti sappiamo,però non è così semplice, a parte la situazione economica disastrosa in cui ci troviamo, difficile è trovare la “nicchia di mercato” (e qui gli infoprodotti si sprecano), difficile risultare credibili quando tutti gli infomarketer sono sterotipati. Tutti vendono a € 7-27-47-97-127-147-ecc.., tutti la stessa pagina di vendita (studiata non so da chi) , ma che riprende, una vecchia formula, che ai tempi in cui io facevo la commerciale porta a porta, ci veniva insegnata e si chiamava AIDA (attenzione, interesse, desiderio, acquisto). La legge dell’attrazione, la crescita personale sono settori molto delicati, nati per una crescita spirituale non certo solo economica, credimi, ho avuto un centro offline, dove trattavamo proprio queste tematiche già nel 1995, ed è un campo molto ma molto delicato, perchè il compito di queste tematiche è il CAMBIAMENTO, difficile da fare a distanza, tramite un semplice “infoprodotto”. Quando si inzia questo cammino c’è bisogno di un supporto a 360°, perchè si fa un passo avanti e 3 indietro, diffcile quindi che possa bastare un corso in pdf. La pnl l’ho studiata (realmente) in un centro a Milano, meditazione, pensiero positivo e tutto ciò che gira in torno a questo settore, le ho fatte mie, quando ancora i pc non erano certo alla portata di tutti. Oggi vedo che hanno inserito la quantistica, ma davvero sono in grado di spiegare il pensiero di un grande come Oupensky o meglio del suo maestro Gurdjeff?? Ho i mei dubbi, io giro su internet, leggo, ma credimi che sono realmente “schifata” da queste porcherie, dal modo subdolo in cui per il propio benessere, si vendono corsi molto delicati. Io ho anche acquistato diversi ebook, nei periodi in cui potevo e solo per mettere a confronto i loro punti di vista con quello che era già in mia conoscenza. Scusami mi sono dilungata troppo, sarà che sono davvvero delusa, sarà che finalmente tu hai messo in piazza ed in discussione questi grossi guru, ti chiedo continua così, qualcuno aprirà gli occhi e forse invece di vendere fumo, venderanno a prezzo onesto qualche corso che possa aiutare davvero a risolvere qualche problema (in modo pratico non teocrico).
Grazie per questa opportunità e chiedo scusa, magari sono stata un po’ fuorviante dal tuo articolo, ma era quello che avevo dentro
Sei un grande Angela
Che tu sia delusa e’ evidente, ma va anche bene cosi’. Usa questa tua delusione per fare tu le cose in modo differente, come diceva Gandhi “diventa il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Andando piu’ sul pratico, le cose che danno fastidio a te, sicuramente danno fastidio anche ad altri. Prova a vedere come puoi risolvere questo fastidio e trasformarlo in un business online.
E’ passato del tempo da quando hai postato, chissà se segui ancora la discussione. Sono interessato al tuo punto di vista. Se sei interessata ad entrare in contatto, rispondi, per favore.
Grazie. Ciao. Fabio
Ciao Marco anche io sono d’accordo con quello che dici, la passione per un argomento non è tutto alla fine sono sempre i numeri che contano. La nicchia trattata deve comunque essere ricercata.
Ciao Marco,
ottimo blog post il tuo–> GRAZIE !
è verò che se lavori in una cosa che ti piace farai migliori risultati e nello specifico nostro, se non ti interessa ciò che cerchi di vendere non avrai risultati ottimi.
è vero che bisogna cercare le nichie dove esiste “trafico”, dove la gente va in massa e magari compra anche online.
meglio direi andare dove la gente va e adeguarsi alla nichia stessa, diventando uno studioso prima e puoi esperto e puoi Jackpot !!
in ogni caso credo che “the best” rimane di farsi la sua mailing list con i suoi prospetti e clienti e di costruirsi un rapporto vero con i suoi lettori e di dare vero contenuto di qualità gratuitamente e di vendere anche in modo “elegante”.
Alexandre
Non e’ detto che devi diventare un esperto di quel mercato. Devi trovare il modo di vendere cose a quel mercato e non c’e’ solo la soluzione di diventare l’esperto.
Ottimo articolo, bisogna trovare quello che gli altri stanno cercando e poi imparare a vendere.
Ciao Marco, possiamo dire che indirizzare i propri sforzi verso il soddisfacimento dei bisogni di fasce di mercato con reddito alto sia anch’essa una buona strategia? O per lo meno un buon punto di partenza?
Grazie della risposta 😉
Nico
E’ una buona strategia. Considera che chi compra online con carta di credito in Italia e’ gia’ di per se un’elite culturale e sicuramente con un reddito interessante.
Scusami , non vorrei aver frainteso…
intendi dire chi acquista con la carta di credito è un “elite culturale ?” ….ma intendi anche la classica Postepay ricaricabile o la carta Paypal ricaricabile che costano €5 e che hanno tutti i ragazzetti dalle scuole medie in su e che usano per fare acquisti online da ebay e dai vari online shop? Mmmmmm …. non mi quadra.
Ciao Marco,
dal mio punto di vista, la stragrande maggioranza
delle persone che naviga su Internet, sono alla
ricerca di Informazioni in grado di risolvere problemi
specifici e che molto spesso sono riconducibili a questi
3 grandi mercati:
Salute – Denaro – Amore
Sulla base di questa considerazione, il primo passo
per guadagnare con un Infoprodotto deve essere
necessariamente quello di “incontrare un problema”
al quale corrisponde una nicchia di mercato “il
sufficientemente grande” e composta da persone
“disposte a pagare” per ottenere “una valida soluzione”.
Ovviamente questo lavoro si semplifica notevolmente
se sei appassionato o conosci bene l’argomento dal
quale discende il problema che hai individuato, perché
puoi fare appello alla tua personale esperienza.
Io e i miei colleghi applichiamo questo stesso “concetto”
ogni volta che creiamo una nuova attività online e devo
dire che ha sempre funzionato molto bene.
Complimenti per l’articolo!
Un saluto.
Paolo Ruberto
Ciao Marco molto interessante l’articolo, però non capisco una cosa a parte la nicchia di mercato che è veramente difficile individuare, come si può vendere senza blog? Se hai solo una squeezepage nessuno arriverà mai a trovarti, anche volendo fare pubblicità a pagamento non è possibile perché google adwords non vuole e ti blocca l’account. Quindi come fare per trovare clienti?
Questo lavoro è interessante, ma penso che ci vogliano pure delle doti non dico artistiche ma quasi, ti deve comunque piacere scrivere e creare, penso anche che sia difficile davvero farlo se sei da solo perché è comunque stimolante confrontarsi con gli altri!!!!A volte capita di passare tanto tempo a fare una cosa e magari però non si conclude niente a livello di guadagni!
un abbraccio
Elena
Google non accetta piu’ la singola squeezepage, ma puoi fare un minisito di lead generation che per Google va bene. E’ meno efficace della squeezepage che si faceva fino a un anno fa, ma non poi cosi’ tanto meno. Per velocita’ li uso anche con Facebook, ma con quella piattaforma si puo’ anche pensare alle squeezepage vecchio stampo. Quindi il PPC e’ vivo e lotta assieme a noi, il metodo per fare business online e’ un po’ cambiato nella forma, ma non nella sostanza.
Sui mini-siti di lead generation avevo pensato di creare un prodottino, ma mi domando quante persone conoscano il problema e cerchino una soluzione: il tuo commento mi fa capire che il problema esiste (ma deriva da una mancata comprensione di cosa e’ successo con il Google slap sulle squeezepage) e magari una soluzione potrebbe essere interessante per molti. Da pensarci.
Concordo con quanto dici, io stesso in parte sono un esempio di questo, sto guadagnando online (ad oggi anche uno stipendio, ma con un telelavoro da dipendente), ma non tramite infoprodotti o business online. Quando ho iniziato ad interessarmi al mondo d’internet, 3 anni fa, ho seguito semplicemente la mia passione per i videogiochi, ho aperto un blog sull’argomento che è tuttora online e dopo 1 anno di prove varie, ho inserito gli annunci adsense. Ho provato anche a vendere spazio pubblicitario, ad usare le affiliazioni (10% a vendita in generale sono una miseria), sprintrade, webchising… ma con scarsi risultati. Ora sto provando anche a monetizzarlo con un altro sistema…
Alla fine i miei guadagni sono principalmente arrivati da adsense, quindi non posso che condividere con quanto hai detto tu nell’articolo 🙂
Caro Marco, ti seguo con attenzione e devo lodarti per la tua competenza e chiarezza. Una domanda: perchè definisci la legge di attrazione una cazzata? Hai mai sentito parlare di Gregg Braden? La mia non vuole essere una difesa o denigrazione di questa tanto discussa legge ma solo il chiederti come sei arrivato a questa opinione. Saluti e congratulazioni per il tuo lavoro.
Giuseppe sulla legge d’attrazione e’ un mio parere personale, ma magari mi sbaglio io. L’ho seguita e studiata alcuni anni fa e ho cercato di convincermi, ma non mi convince.
Per quel che mi riguarda, guadagnare con le proprie passioni è possibile, io ho trasformato la mia passione in lavoro (vedi musica), questo nella vita off-line, ora sto valutando, sondando, di avviare l’attività on-line di chitarrista ( ho già iniziato a lavorarci) e da quel che ho potuto vedere, soprattutto nei siti e nei forum di molti musicisti from America, che la cosa è più che fattibile, anzi c’è una bella concorrenza, ho notato che ciò che và di più è la didattica e prodotti e servizi legati ad essa. Molti sono anche i forum e siti dove imparare a fare marketing musicale on line, le tematiche sono praticamente le stesse, pay per click, affiliazioni, visibilità sito, blog e bla bla bla vari tutto applicato alla musica e a prodotti e servizi legati ad essa . Una cosa è sicura l’inglese, lavorare con un sito in doppia lingua italiano ed inglese, è fondamentale, aggiungo anche l’idea di usare altre lingue di paesi cosidetti “emergenti”….. In realtà già emersi, quali cinese, indiano e russo, per quel che riguarda la musica c’è una gran attenzione da parte loro verso i musicisti e la musica occidentale. Un saluto ed un ringraziamento a Marco, per il suo scrivere “fuori dai denti”, sto imparando tantissime cose.
Grazie Marco per questo articolo 🙂
Ecco che cosa credo io in merito.
1) Per guadagnare in qualsiasi modo oggi come oggi con 15-20.000 nuovi siti che nascono ogni giorno nel mondo,e’ FONDAMENTALE creare un blog aggiornato che possa far conoscere il brand e le competenze della persona che ha questo obbiettivo.
Mi capita spesso di girare in blog che nascono cosi’ e poi o muoiono oppure cominciano drasticamente a diminuire la frequenza di aggiornamento.
Da cliente di infoprodotti (e altro) io Non acquisteri un prodotto di una persona che dice di essere brava e poi non ha nemmeno un blog ricco di contenuti che vanno a confermare questa tesi.
Se vogliamo prendere la macronicchia del guadagno on line,la cosa che mi fa’ riflettere e’ questa:
1) Alcuni blogger che vendono prodotti per guadagnare con internet(creati da loro) …
Non riescono nemmeno a guadagnare loro…(E infatti hanno un altro lavoro Principale).
Queste persone Non sono credibili. (Un po’ come l’impiegato di banca che ti da’ info per acquistare Azioni e poi lui non VIVE facendo l’investore ma viene stipendiato dalla banca)
Se ,TIZIO crea dei prodotti originali ,fatti da se stesso dove spiega come guadagnare deve gia’ essere lui stesso una persona che GUADAGNA (non 100 euro o 300 euro) almeno uno stipendio netto, con il business on line…(diciamo 1500 netti al mese)
Li si che posso cominciare a credergli:)
Diversamente Io non acquistero’ da lui…
Ci sono persone che naturalmente hanno piu’ attivita’ e tra queste anche quella di guadagnare con il business on line ma comunque per ogni attivita’ loro ci tirano fuori almeno uno stipendio…
Uno con il business on line,uno con le Azioni,uno con l’affitto di 2-3 appartamenti etc…
2) Gli ebook secondo me hanno un valore aggiunto percepito sempre piu’ basso. Io per esempio ora come ora NON comprerei un Ebook che costa piu’ di 47 euro.
Se parliamo di prodotti che hanno l’obbiettivo di insegnare qualcosa,L’ebook e’ limitato nel suo potenziale.
Una buona strada e’ quella di inserire piu’ formati per lo stesso infoprodotto…
Audio,video e Ebook (Pdf+Epub) ma Non conosco nessuno che in questo periodo porta avanti questo tipo di Strategia.
Piu’ formati Non significa dare le stesse info.
Con L’ebook inserisci le info +mappe mentali
Con un videotutorial fai vedere passo passo cosa fare.
Con un audio corso inserisci qualcosa di aggiuntivo …
Questo e’ quello che penso in questo periodo:)
E voi,che ne dite ?
Hi there, just was alert to your blog through Google, and found that it is really informative. I’m going to watch out for brussels. I’ll be grateful if you continue this in future. Many folks might be benefited out of your writing. Cheers!
Marco, perché approvi questi commenti, che sono evidentissimamente fatti da software, e che potremmo definire a tutti gli effetti SPAM? forse ti è sfuggito o è una scelta ponderata?
Il plugin che filtra lo spam ultimamente fa cilecca e devo filtrarli a mano.
Capisco la domanda amletica… e tutto sommato sono d’accordo. In fondo equivale a quello che tutte le aziende di orientamento sostengono quando si cerca un lavoro:
Cosa ti piace fare ? Cosa sai fare? Cosa puoi fare per saper fare cosa ti piace fare? Se riesci a guadagnarti da vivere rispondendo a queste tre domande sei la persona più felice del mondo.
Ciao Marco,
l’ articolo è interessante, e fa il suo lavoro. Io credo che è impossibile prendere delle poszioni nette sull’argomento [e quindi fa effetto che tu formuli un postulato e poi lo neghi immediatamente dopo].
La questione è che non si parla di filosofia.
Parliamo di arte della prosperità, che viaggia sui binari della realtà.
Chi guadagna con le sue passioni, ha i piedi ben piantati a terra, conosce il mercato e gli acquirenti e sa cosa proporre loro.
I tre assiomi che citi sono corretti, ma credo che si possano bypassare accettando i giusti compromessi; utilizzando nella maniera più opportuna questi nuovi strumenti di comunicazione. Credo che una strada esista sempre, ma un imprenditore del web è un uomo flessibile, che studia, integra e cambia rotta se opportuno …
Grazie per l’inspirazione …
alla prossima …
La questione e’ che non si parla di filosofia appunto. E mi pare che anche a te sfugga l’elemento fondamentale dell’articolo (forse non l’ho espresso abbastanza chiaramente): le affiliazioni non sono per principianti. Uno che ha competenza puo’ trovare le strade che dici tu, ma non quando inizia e usa il metodo del bloggino con linkini.
“tutti hanno cugini e cognati competentissimi ” :D!
E’ tristemente vero quello che dici, quasi tutto! Ottimo articolo!
Ho seguito tutti i commenti e più o meno li condivido. Sinceramente penso che nella frase lavorare con le passioni ci sia una mal comprensione di fondo soprattutto nell’infomarketig, mi spiego… Nel commercio tradizionale troviamo commercianti che vendono prodotti di tutti i tipi. Ok, se si chiede a un venditore qual’é la cosa che lo appassiona nel suo lavoro, sicuramente non risponde lo spazzolino da denti ,non risponde le pillole per la pressione, e tantomeno frutta e verdura, un venditore risponde che ciò che lo appassiona e vendere, poi il prodotto e solo una questione di mercato e di predisposizione a vendere quel prodotto. Nel marketing online la cosa non cambia, la vera passione e il lavoro online quello che concerne l’ ispirazione di una certa libertà nello svolgerlo, poi il prodotto che si vende e solo una questione di richiesta di mercato se si e in grado di produrre un prodotto richiesto lo si produce altrimenti si vende quello di un altro guadagnandoci una parte. Un altra cosa Che ci tengo a sottolineare e questo mal costume che si diffonde tra marketer che non porta a nulla di buono per il commercio online, ossia allo sputtanamento tra marketers, uno parla male dell’ altro per far credere ai lettori che lui e meglio di altri. Questo porta soltanto a far decadere la fiducia nell’ infomarketing evnella vendita online in generale, lasciamo eventualmente ai loro clienti il compito di valutare l’ operato.
Marco De Veglia , ma visto che in Italia è cosi difficile farsi pagare per le informazioni. Non conviene (Dall’italia) creare un infoprodotto da vendere direttamente sul mercato Americano?
=> Che da quel che ho capito alla fine della fiera , tutti questi business provengono da la.
L’infobusiness, il Network marketing , il Forex , Il trading ecc..
Non credo che sia particolarmente difficile farsi pagare le informazioni sul mercato italiano. Forse piu’ difficile che in USA, ma non particolarmente.
In compenso la concorrenza e’ in genere scarsa, per cui e’ piu’ facile fare risultati in Italia piuttosto che in USA (e anche la pubblicita’ costa molto meno).
Certo, se sei bravo e riesci a competere in inglese, puoi fare sicuramente numeri molto piu’ grossi che solo in italiano.